Il
Maxi incendio di Bellolampo, discarica di Palermo, continua a far discutere. Inoltre, la diossina, prodotta dalla combustione dei rifiuti, continua - e continuerà, secondo gli esperti - a rendere nociva l'aria, l'acqua e i terreni circostanti nel Capoluogo siciliano. A meno che non si prendano provvedimenti immediati e duraturi nel tempo.
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Palermo: incendio a Bellolampo, diossine e misure di prevenzione |
La
discarica di Bellolampo si trova in collina, presso l'area Nord-Ovest di Palermo, a pochi chilometri dai centri abitati. La nuvola di diossina (o nube tossica, se preferite) ha raggiunto rapidamente i centri abitati di Palermo Ovest, fino a giungere nei pressi del Viale della Regione Siciliana, e, da lì, ha invaso la pianura palermitana. La mancanza di pioggia non ha favorito lo "scarico" di diossina su microparticelle organiche a valle e a terra, ma il rischio permane. Seppur le quantità di particelle nocive nell'aria sia molto piccola in confronto all'ossigeno (percentuale molto bassa di femtogrammi su m3 d'aria), le
diossine sono tra le particelle più tossiche in termini assoluti per l'uomo e per i prodotti organici (quindi, indirettamente sempre per l'uomo), per questo vanno costantemente monitorate e tenute "sotto controllo".