martedì 14 agosto 2012

Palermo, incendio Bellolampo: suggerimenti contro diossina e timori, occhio alla pioggia

Il Maxi incendio di Bellolampo, discarica di Palermo, continua a far discutere. Inoltre, la diossina, prodotta dalla combustione dei rifiuti, continua - e continuerà, secondo gli esperti - a rendere nociva l'aria, l'acqua e i terreni circostanti nel Capoluogo siciliano. A meno che non si prendano provvedimenti immediati e duraturi nel tempo.

Palermo: incendio a Bellolampo, diossine e misure di prevenzione


La discarica di Bellolampo si trova in collina, presso l'area Nord-Ovest di Palermo, a pochi chilometri dai centri abitati. La nuvola di diossina (o nube tossica, se preferite) ha raggiunto rapidamente i centri abitati di Palermo Ovest, fino a giungere nei pressi del Viale della Regione Siciliana, e, da lì, ha invaso la pianura palermitana. La mancanza di pioggia non ha favorito lo "scarico" di diossina su microparticelle organiche a valle e a terra, ma il rischio permane. Seppur le quantità di particelle nocive nell'aria sia molto piccola in confronto all'ossigeno (percentuale molto bassa di femtogrammi su m3 d'aria), le diossine sono tra le particelle più tossiche in termini assoluti per l'uomo e per i prodotti organici (quindi, indirettamente sempre per l'uomo), per questo vanno costantemente monitorate e tenute "sotto controllo".


Contraddizioni e Soluzioni
Il Sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, lamenta dati contraddittori che non permettono interventi celeri e mirati sulla discarica di Bellolampo. Gli interventi di "messa in sicurezza" della città e dei cittadini sono volti a limitare l'inquinamento aereo determinatosi in seguito al grande rogo. In un'intervista al corriere.it il Sindaco ribadisce infatti: "credo opportuno, oltre che urgente, che l'Arpa e l'Asp forniscano indicazioni chiare e univoche sulla necessità o meno di adottare ulteriori forme di protezione e prevenzione, oltre quelle già adottate con l'ordinanza sindacale del 3 agosto". Le misure precauzionali e protettive per la cittadinanza sono state applicate in seguito alla valutazione effettuata presso la centralina di Boccadifalco (Palermo Ovest), e, in particolare, nel periodo tra il 31 luglio e il 6 agosto 2012: a oggi, la rilevazione mostra risultati 5 volte superiori alla norma, nel periodo indicato risultava oltre 500 volte superiore. 

In seguito ai dati contraddittori pervenuti presso il Comune di Palermo, le misure di controllo e sicurezza potrebbero subire dei rallentamenti, cosa che sia i Palermitani che il Primo cittadino non si augurano. Secondo gli esperti, dovrebbero essere adottate, oltre alle prime misure previste dall'Ordinanza Comunale, altre azioni di sicurezza e monitoraggio. In particolare, tra i suggerimenti (estrapolati da un intervento sul quotidiano livesicilia.it):

1. Bonificare la discarica: mettere in sicurezza tutte le vasche ormai colme seguendo la normativa europea.

2. Coprire i rifiuti accumulati mediante rivestimento apposito (intervento effettuato 20 anni or sono per una delle vasche).

3. Seguire l'esempio della discarica romana di Malagrotta: solarizzare il sito mediante la guaina fotovoltaica, molto efficace nella discarica capitolina.

MISURE PRECAUZIONALI PER I CITTADINI:

A. Evitare Latte e prodotti agricoli provenienti dai territori limitrofi alla discarica di Bellolampo.

B. Pulire Balconi, vetrate e verande con acqua e sapone abbondante e con costanza, onde evitare accumuli di particelle.

C. Monitoraggio di diossine e furani in terreni e acque che confinano con la discarica per un lungo periodo.


Fonte: Corrieredelmezzogiorno
Fonte: Livesicilia.it


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