L'AVANA - Ponti culturali, intrecci extra-continentali, Caravaggio approda a Cuba e spopola tra amanti seguaci e neofiti.
Una nuova-vecchia moda, la mostra temporanea è l'oggetto dell'incontro tra l'Arte italiana e la cultura centroamericana . La forza d'attrazione di capolavori artistici permette di allargare nuovi orizzonti e aprirsi a nuovi percorsi: a dimostrazione che le infinite vie dell'Arte s'intrecciano in ragnatele impensabili neanche nell'osmotico mondo del web. Persino le figlie del Che s'accostano, per mezzo dell'iniziativa, alla lontanissima cultura italica.
Aleida,- afferma l'Ansa - la figlia del Che, avrebbe forse preferito veder arrivare a Cuba una tela di Leonardo. "Il mio italiano preferito è lui", confessa con un sorriso. Il Narciso però l'ha conquistata. Come è successo a Mariela Castro, la secondogenita di Raul, che arriva al braccio del marito italiano e sprizza entusiasmo da tutti i pori. Intorno a loro Cuba impazzisce per Caravaggio. Affollata all'inverosimile, nonostante il caldo da paura e anche un black out che sul piu" bello lascia al buio i capolavori, la cerimonia di inaugurazione della mostra italiana é un successone.
Momento della Mostra |
Gli invitati erano 500, ne sono arrivati 200 di più. Non c'é il ministro della cultura cubano Abel Prieto, impegnato per l'intera giornata in una riunione di governo, non ci sono manco a dirlo Fidel e Raul Castro. Però a sorpresa, festeggiatissimo, arriva il cardinale Ortega, l'arcivescovo di Cuba. E poi politici, ambasciatori, artisti, intellettuali.
Tanti nomi di peso, dal narratore e poeta Miguel Bornet (il suo romanzo più conosciuto, Biografia di un Cimarron, è tradotto in sessanta lingue) a Yolanda Hernandez, celebrità della lirica cubana. C'é il giovane e talentuoso pittore José Luis Farinas, felicissimo ("per l'Avana è un'opportunità unica. Caravaggio con il suo lavoro su luce e ombra è la base di tutta la pittura"). E c'é il grande drammaturgo Anton Arrufat, travolto dal fascino dei caravaggeschi ("una collezione unica, incredibile vederli raccolti qui tutti insieme").
Scortato dal sottosegretario alla cultura italiano Riccardo Villari, Ortega apprezza e sorride: "Questa mostra è un ponte che si tende tra Italia e Cuba", fa notare il primate della chiesa cubana. La gente si affolla a capannelli davanti ai quadri, osserva, fotografa, discute. Insieme alle celebrità c'é tanta gente normale, moltissimi giovani. Niente formalismi, niente vestiti di gala, la cultura a Cuba è una cosa da tutti i giorni.
E' una inaugurazione a inviti, l'apertura al pubblico scatterà solo da domani, ma di fatto nessuno controlla i biglietti, così c'é anche chi si affaccia incuriosito ed entra a vedere. Mariela Castro è felice, non smette di sorridere: "La prima cosa che mi viene da dire è grazie, grazie al popolo italiano che ha avuto la generosità di portare tanta meraviglia - commenta - . Ci sarà tanta gente che vorrà approfittare di questa occasione privilegiata per il popolo cubano". Anche per lei questa mostra è un po' un ponte tra Italia e Cuba. Le telecamere la inquadrano, lei sorride e saluta con quello che sembra un appello: "Dobbiamo continuare ad avvicinarci!".
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