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sabato 30 aprile 2011

Siria, il "venerdì della collera" ha causato 62 morti

Il regime del terrore in Siria ha colpito. Ieri durante le manifestazioni, duri scontri tra i ribelli del regime e le forze dell'ordine. 62 morti tra i seguaci del "The Syrian Revolution 2011", gruppo nato su Facebook, e 9 vittime sono state dichiarate dal governo tra i miliziani di Assad. Continuano gli incontri tra vertici dell'Unione Europea per varare le norme restrittive e l'eventualità di embargo di armi e materiale repressivo.
Intanto i rivoltosi stanno promuovendo nuove iniziative, a partire da oggi le manifestazioni accompagneranno i funerali dei caduti di ieri, si temono nuovi scontri e nuove vittime. Sono previste ulteriori manifestazioni di protesta contro il regime di Assad, da oggi e per tutta la prossima settimana, che si estenderanno da Damasco a Tall Kalakh, al confine Libanese.



Le tv e i giornali europei ed americani non possono effettuare riprese, per via di una restrizione governativa del Rais. Si possono solo vedere immagini tratte da video amatoriali, con qualità bassissima ma che hanno emotivamente un peso maggiore, in quanto i soggetti protagonisti non sono artificiali e precostruiti, ma "naturalmente" vittime.

venerdì 29 aprile 2011

Siria, comincia la fuga verso il Libano

Wadi Khaled. Circa 3000 profughi varcano il confine con il Libano.





Sarebbero tra 2500 e 3000 i profughi giunti in Libano attraverso il Wadi Khaled, così si evince da una notizia dell' Ansa. Il comunicato arriva dal sindaco Mashur Salim, il quale sottolinea come i flussi siano iniziati per via di carri armati ed esplosioni documentate nel villaggio di Tal Kalakh. La stragrande maggioranza dei profughi sono donne e bambini. Intanto prosegue la protesta, in questo venerdì di preghiera, contro il regime di Assad. Numerose azioni di protesta previste per oggi che hanno causato la reazione del governo. Il ministero dell'Interno siriano ha infatti lanciato un appello affinché i civili si tengano lontani da qualsiasi forma di protesta antigovernativa, per garantire stabilità e sicurezza nel paese. L'UE sta varando misure restrittive e punitive nei confronti della Siria.