lunedì 25 aprile 2011

25 Aprile, memoria di una resistenza, morte per la libertà.


25 Aprile, una data della memoria del passato, una data sempre viva nelle menti di noi uomini liberi.
I Partigiani, non attraverso sommosse isolate, riuscirono ad organizzare offensive mirate, spinti dal sentimento libertario e da una passione, un ardore, alimentato da un'oppressione castrante.
Nei nostri cuori siano vive le testimonianze di chi ha vissuto, di chi ha dato la vita, per liberarci dalla dittatura.
"Antifascismo" e "Sfascistizzazione" = libertà

<< Lottiamo, perché sentiamo con noi nascere il dolore e la speranza del popolo italiano e, […] sentiamo di essere l’avanguardia dello spirito e delle armi, l’esercito "reale" della nazione e dell’umanità >>.[Il Ribelle, Brescia, 1944]

<< L’imperativo dell’ora presente è riaffermare la dignità della persona umana […] riaffermare innanzitutto l’integrità unitaria e concreta dell’uomo : corpo e spirito, intelligenza e volontà, essere dal quale sgorga l’azione come l’acqua dalla sorgente >>.[Il Ribelle, cit.]

 LETTERA DI PARTIGIANO CONDANNATO A MORTE


Armando Amprino (Armando)
Di anni 20 - meccanico - nato a Coazze (Torino) il 24 maggio 1925 -. Partigiano della Brigata " Lullo Mongada ", Divisione Autononia " Sergio De Vitis ", partecipa agli scontri del maggio 1944 nella Valle di Susa e a numerosi colpi di mano in zona Avigliana (Torino) -. Catturato nel dicembre 1944 da pattuglia RAU (Reparto Arditi Ufficiali), alla Barriera di Milano in Torino - tradotto alle Carceri Nuove di Torino Processato dal Tribunale Co.Gu. (Contro Guerriglia) di Torino Fucilato il 22 dicembre 1944, al Poligono Nazionale del Martinetto in Torino da plotone di militi della GNR, con Candido Dovis.


Dal Carcere, 22 dicembre 1944
Carissimi genitori, parenti e amici tutti,
devo comunicarvi una brutta notizia. Io e Candido, tutt'e due, siamo stati condannati a morte. Fatevi coraggio, noi siamo innocenti. Ci hanno condannati solo perché siamo partigiani. Io sono sempre vicino a voi.        
Dopo tante vitacce, in montagna, dover morir cosí... Ma, in Paradiso, sarò vicino a mio fratello, con la nonna, e pregherò per tutti voi. Vi sarò sempre vicino, vicino a te, caro papà, vicino a te, mammina.                                 
Vado alla morte tranquillo assistito dal Cappellano delle Carceri che, a momenti, deve portarmi la Comunione. Andate poi da lui, vi dirà dove mi avranno seppellito.

               Pregate per me. Vi chiedo perdono, se vi ho dato dei dispiaceri.              
Dietro il quadro della Madonna, nella mia stanza, troverete un po' di denaro. Prendetelo e fate dire una Messa per me. la mia roba, datela ai poveri del paese.  Salutatemi il Parroco ed il Teologo, e dite loro che preghino per me. Voi fatevi coraggio. Non mettetevi in pena per me. Sono in Cielo e pregherò per voi. Termino con mandarvi tanti baci e tanti auguri di buon Natale. Io lo passerò in Cielo. Arrivederci in Paradiso.

Vostro figlio Armando.

Viva l'Italia! Viva gli Alpini!

1 commento:

  1. Per non dimenticare, mai!!
    Nei nostri cuori siano vive le testimonianze di chi ha vissuto, di chi ha dato la vita, per liberarci dall'oppressione.

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