Inaspettatamente, ma anche in maniera perentoria, l'Accademia della Crusca riabilita il linguaggio utilizzato in Sms e Chat-line. Un linguaggio scabro, abbreviato, spesso scorretto e "sparagnino", più volte denunciato come spauracchio dell'italiano e della corretta espressione.
La Crusca, storicamente "purista" e culturalmente refrattaria ad innovazioni linguistiche anche minime, questa volta si pronuncia a favore dei linguaggi inclusi in quella categoria che i linguisti definiscono "scritto trasmesso".
L'Accademia, attraverso un portavoce sostiene che “L’italiano degli sms è un gergo molto articolato e scriverne aumenta l’alfabetizzazione, avvicina alla lettura, alla scrittura e invita alla sintesi”.
La presidente dell'Accademia Nicoletta Maraschio schierandosi dunque contro i “puristi” aggiunge: “le abbreviazioni non sono un problema sono sempre esistite, si trovano persino nei manoscritti medioevali ed è probabile che qualche termine potrà essere traghettato nell’italiano corrente”.
Potremmo anche supporre che l'utilizzo di Sms e chat favorisca l'autocorrezione e l'autocontrollo ortografico e che sviluppi una capacità di sintesi particolare, ma l'esiguo spazio di un Sms o la celerità del botta e risposta delle chat potrebbero comunque causare un impoverimento del lessico.
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