mercoledì 21 dicembre 2011

Sicilia, la regione dei Bandi al bando.

La Regione Sicilia è famosa per saper gestire ed organizzare con parsimonia le proprie risorse.
Ultimamente si è potuto constatare come i concorsi pubblici, le gare d'appalto, i bandi di concorso in genere siano nient'altro che nomenclature fittizie, adatte a riempire le righe di una gazzetta (La GURS) come fossero facezie, mottetti o notizie di gossip. Resta solo il nome a far sì che i vari dipartimenti ed assessorati possano sentirsi in acque sicure e passare anche quest'anno un buon natale. Noi cittadini sentiamo parlare di bandi bloccati da anni che si riaprono, albi che si rivisitano e aggiornano, finanziamenti europei che affaticano le casse (vuote) degli uffici regionali. Ecco, infatti, ne sentiamo parlare, ma nessuno può confermare o affermare che siano stati effettivamente svolti concorsi, scorrimenti, selezioni, finanziamenti. La Regione Sicilia, come il perfetto banditore di un mercato di araba memoria, pubblicizza le cose positive che mette alla mercé del popolo, le fa provare, assaporare, ma poi non ha scorte in magazzino e quindi non vende.
Il perfetto compratore siciliano, abile nel non farsi abbindolare dal mercante per 2 euro di merce, diviene il piccolo cucciolo succube della pappa del padrone. 

Facciamo qualche esempio: I residui (tutto) dei finanziamenti europei di potenziamento dei progetti e delle attività delle piccole imprese e delle associazioni NO Profit, sono tornati al mittente.
Milioni di risorse economiche messe a disposizione dell'arretratezza economica della Sicilia hanno preso la via del ritorno:saranno ridistribuite agli stati che ne richiedono per necessità. Il problema è che la necessità della Sicilia era palese ma all'interno del Palazzo non si è ritenuto ovvio studiare azioni e cavilli burocratici per favorire il proliferare di progetti attuabili: i bandi erano scritti evidentemente per grosse imprese con risorse economiche notevoli, quindi si escludevano tutte quelle realtà con grandi idee ma con le casse vuote, il 95% dei richiedenti!
La confusione in cui si è trovata la Regione all'annuncio di una tanta sospirata riapertura dell'albo delle Guide Turistiche (dopo 10 anni), quella sì che è apparsa chiaramente a tutti: Albo aperto e poi richiuso, bandito e rimandato, adesso in attesa dell'ufficializzazione (il 30 dicembre). Nel frattempo sono trascorsi ulteriori 6 mesi e altri ne trascorreranno.
Uno stato confusionale che non fa altro che specchiarsi nel proprio autoritratto critico, una non-voglia, una scarsa propensione alla legalità ed al rispetto della società civile.
Sembra la sintesi della nostra intrinseca ragion d'essere: Il Banditore Bandisce solo per non essere sgridato dalla moglie, nel frattempo caccia i clienti.

2 commenti:

  1. Perche' non si finiscono di espletare i concorsi dei Beni Culturali del 2000? Quelli per diplomati sono ancora da espletare c'e' ne sono ancora 6 dei 16 banditi nel 2000, ma la risposta e' ovvia quelli che hanno fatto quei concorsi che rimangono a fare non hanno santi in paradiso,che tristezza, non hanno neanche avuto rispetto per chi aveva riserve in quei concorsi gli handicappati gli invalidi i mutilati gli orfani le vedove,le cosiddette categorie protette ma protette da chi?

    RispondiElimina
  2. E' evidente che non si sono fatte pressioni per i concorsi del 2000, per ovvie inopportunità politiche. Se i concorsi finiti nel dimenticatoio avessero avuto un alcunché di valenza -politica per inciso- sarebbero stati espletati, non solo, ma anche con una certa celerità. La Cultura è il settore meno considerato, proprio perchè chi "mangia" cultura è difficilmente ammaestrabile da chi fa del limite della massa e della poca dedizione alla cultura Base di una vittoria personale certa e durevole.

    RispondiElimina