sabato 28 maggio 2011

Coppa Italia: Il nuovo flusso migratorio, in 50mila per fare la storia.


Non basterà una città grande come Roma per accogliere in grembo una passione smisurata come quella dei Palermitani. Improvvisamente il famoso detto "tutte le vie portano a Roma" si è materializzato in un amore mai celato, per una squadra in procinto di scrivere la propria storia, ma in special modo, la storia di una città, di un intero popolo. L'evento, il grande evento, ha sicuramente amplificato un amore per due colori, il rosa ed il nero, che stanno tingendo le vie di Palermo: bandiere esposte nei balconi, appese alle finestre, allegri festoni sembrano unire le abitazioni da parte a parte, tra le strette vie del centro e tra le neoformazioni viarie metropolitane non si coglie distinzione. Una coesione di cori e speranze, sventolii e sogni arricchiscono l'aria del capoluogo siciliano, per un week end, capitale del calcio. Non solo uno sport, non solo una coppa, peraltro mai vinta da squadre isolane, ma un nuovo barlume di luce che affiora alla fine di un apparentemente infinito tunnel. Delle migliaia di tifosi che inonderanno di allegria e colore la capitale d'Italia, la stragrande maggioranza non conosceva la trascinante passione della squadra del Palermo fino a pochi anni fa: Il Palermo insieme con il tifoso di vecchia data ha sofferto traversie economiche, rifondazioni, ha visto passare presidenti e allenatori, giocatori ignoti o poco noti, si è dovuto accontentare spesso e per lunghi tratti di restare relegato in serie minori e, ovviamente, meno affascinanti per il grande pubblico. Otto anni fa un presidente facoltoso e sanguigno ha colto l'occasione: Ha dedicato la propria passione e il proprio portafoglio ad una città che ribolliva e trasudava voglia di grandi platee a lei più consoni. Ad ogni azione una reazione, un presidente con le idee chiare, tifosi sinceri con una passione sempre presente (anche negli scontri salvezza contro squadre del blasone di Battipagliese o scontri ricchi di fascino come Castel di Sangro e Nocerina o Juve Stabia) ai quali andavano via via unendosi nuove leve, neofiti del calcio, addirittura nuovi scopritori di una squadra sempre esistita! Un esodo giustificato da nuovi e stimolanti palcoscenici, vecchi e nuovi tifosi, chi meno chi più opportunista del caso, questo e il quadro che si va man mano dipingendo in quel di Roma. I Ragazzi ci regaleranno quello che nel 1987 sembrava solamente un miraggio!

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